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giovedì 7 settembre 2023

Sei un avvocato? Ecco cosa devi sapere se vuoi trovare più clienti.

 



Differenza tra domanda consapevole e domanda latente.

Possiamo definire la domanda come l’interesse manifestato dagli utenti su internet, l’insieme delle ricerche sul web in una determinata materia o argomento.

 

La domanda può essere consapevole (es., quella che si manifesta su Google) o latente (es. Facebook - Instagram).

 

Con Google My Business noi dobbiamo intercettare la domanda consapevole dei nostri potenziali clienti.

 

La domanda consapevole, a sua volta, può essere

- generica (cerco un avvocato), oppure

- specifica (cerco un avvocato penalista o l’avv. Tizio)

 

La differenza tra questi tipi di domanda – consapevole o latente - riguarda la posizione in cui si trova il potenziale cliente nel processo decisionale.

 

Il processo decisionale è quel percorso che generalmente fa una persona prima di acquistare un bene o un servizio.


La lunghezza, la durata e la complessità di tale processo dipendono dai tipi di prodotti o servizi offerti, dalle esigenze e possibilità del potenziale cliente, dal suo grado di conoscenza della materia.


Esempio: stai scrollando su Facebook e ti capita un post sulle aritmie cardiache. Leggendolo, vieni a scoprire che il magnesio taurato può essere utile a chi, come te, soffre di questo tipo di problemi. In questo caso, il processo decisionale può essere abbastanza lungo, perché prima di acquistarlo vorrai fare ulteriori ricerche ed approfondimenti, forse ne vorrai parlare con il tuo medico.


Una persona che già lo conosce, invece, lo acquista direttamente, perché ne ha sperimentato i benefici. In quest’ultimo caso, quindi, il processo decisionale è brevissimo. Si tratta di scegliere solo la marca del prodotto.


Ora, tu devi intercettare le persone nel momento in cui stanno cercando la soluzione al loro problema, con i contenuti che andrai a pubblicare sulla scheda di Google My Business, sia con le informazioni, sia con gli articoli.


Ricorda che ogni processo decisionale è diverso.


La sua durata dipende, come abbiamo visto, da diversi fattori:

- dalla natura e complessità del servizio offerto (una cosa è acquistare una tastiera per pc, una cosa richiedere i servizi di un avvocato specializzato);

- dalla situazione economica del potenziale cliente: quest’ultimo potrebbe non avere la possibilità di pagare ora per i nostri servizi, ma potremmo mantenerlo caldo con i nostri contenuti (articoli, post); le persone, se non ci conoscono, ci osservano e ci studiano prima di rivolgersi a noi, quindi è importante pubblicare spesso articoli per agevolare questo processo cd di nutrimento: significa che noi andiamo a nutrire il potenziale cliente con i nostri contenuti, per trasformarlo da contatto freddo (distante da noi) in contatto caldo (più vicino);

- dall’autorità del professionista (più autorità ha l’avvocato, più è facile che il cliente lo contatti e gli affidi l’incarico);

- dalla posizione in cui si trova la persona in questo processo decisionale: forse non si fida di internet; non ti conosce e ti sta studiando (da qui l’importanza dell’attività di nurturing); sta raccogliendo informazioni, ha deciso di leggere i post che pubblichi per conoscerti meglio.


Per ovvi motivi, mentre la domanda latente può trasformarsi in domanda consapevole, non può avvenire il contrario.

 

Ricordati sempre che la gente

- su Google cerca soluzioni a problemi;

- su Facebook e sui social non cerca, ma si connette a persone, argomenti ed interessi.


Questa distinzione è importante perché ci permette di comprendere cosa e dove pubblicare, ossia che tipo di contenuti dobbiamo scrivere e dove pubblicarli per intercettare un tipo di domanda specifica, ossia quella dei nostri potenziali clienti.


La domanda consapevole la andremo ad intercettare su Google; quella latente, invece, su Facebook o su altri social, in base agli interessi delle persone.


Inutile che ti dica che, quanto più diventerai bravo a comprendere come funziona il processo decisionale dei tuoi potenziali clienti nella tua specifica materia, e le differenze tra i tipi di domanda, tanto più avrai successo ad attirare clienti.

 

Domanda latente

La domanda latente è quella più lontana dalla conversione.

Questo pubblico (es., Facebook) non ti sta cercando, ma potenzialmente potrebbe essere interessato ai tuoi servizi.

E’ un pubblico che si trova, nel processo decisionale, più lontano dalla fase conclusiva della conversione.

Vedi l’esempio della tachicardia e del magnesio taurato di cui abbiamo parlato prima.

 

Altro esempio: la signora, in crisi con il marito, che dopo l’ennesima litigata, scrollando il suo feed di Facebook, vede la pubblicità della nostra pagina sulla separazione o sul divorzio, legge le informazioni contenute negli articoli che abbiamo pubblicato, e decide di telefonarci o di inviare un messaggio su Messenger o su Whatsapp per avere maggiori informazioni.


La signora non stava cercando noi e non stava nemmeno cercando la soluzione ad un problema, ma l’algoritmo di Facebook, in base ai suoi interessi, l’ha messa in contatto con la nostra pagina o con il nostro articolo.

 

Domanda Consapevole

E’ quella che ci interessa. E’ il tipo di domanda più vicina alla conversione.

Rappresenta quel pubblico che sta cercando te o la tua categoria.

Con Google My Business, infatti, noi andiamo ad intercettare la domanda di quelle persone che stanno cercando qualcosa di preciso a livello locale (avvocato divorzista a Milano).

Come abbiamo visto, su Google la gente cerca attivamente, quindi questo tipo di pubblico ha una intenzione chiara e definita: sta cercando qualcosa che possa soddisfare una precisa necessità o un desiderio.

Queste persone si trovano, nel processo decisionale, in una posizione più avanzata, più vicina alla fase finale della conversione.

 

Per tale motivo è fondamentale partire, specialmente se non hai budget, dalla intercettazione e soddisfazione di questa domanda.

Il processo è più veloce, e lo sono anche i risultati, perché su Google intercettiamo le persone che stanno facendo ricerche attive.


Qui non devi convincere nessuno, devi solo intercettare le persone che cercano. Nell’esempio del magnesio, devi intercettare le persone che cercano il magnesio taurato perché lo conoscono già.

Se non abbiamo un minimo di presenza online, almeno a livello locale, rischiamo veramente di essere invisibili, in quanto, al giorno d’oggi, la maggior parte delle persone (80%), prima di decidere per l’acquisto di un prodotto o di un servizio, fa delle ricerche online, maggiormente sul cellulare che sul pc.


Con la scheda profilo creata ed ottimizzata su Google My Business, andrai ad intercettare la domanda consapevole a livello locale.


E importante sapere che, di solito, chi fa ricerche locali, nel 18% dei casi è già fortemente orientato all’acquisto. Questo significa che, se qualcuno cerca un avvocato in una determinata città, 1 volta su 5 contatterà il professionista per un appuntamento.


Per te, quindi, è di fondamentale importanza:

1) essere presente su Google My Business con una scheda profilo ottimizzata;

2) sapere come farti trovare, ossia sapere esattamente come intercettare la domanda dei tuoi clienti;

3) sapere che il 35% di chi cerca servizi o attività locali lo fa su Google Maps, che possiamo dire sia un tutt’uno con Google My Business; 

4) sapere che il 90% di chi cerca qualcosa, dopo compie un’azione: telefona, chiede informazioni, invia il link dell’attività, ne parla con qualcuno, legge le recensioni. Con la scheda profilo, noi andremo a facilitare ognuna di queste azioni.


Per tutti questi motivi, non puoi assolutamente mancare su Google My Business.

Ma che cosa significa creare un Profilo ottimizzato?

Sostanzialmente, significa applicare tutti i principi che ti spiego nel mio videocorso, soprattutto quelli relativi alla ricerca e redazione degli articoli.

 

E’ importante sapere come riuscire a comparire nei primi risultati di ricerca, perché è su quelli che si focalizzano gli utenti, è lì che cliccano, sui primi risultati della prima pagina:

1) perché tutti noi li consideriamo più affidabili;

2) per pigrizia. Quando troviamo quello che cerchiamo nella prima pagina, di solito ci fermiamo.


Quindi, comparire nei primi risultati può fare veramente la differenza in termini di presenza online, visibilità, autorità e fatturato.

 

Devi sapere che nei risultati di ricerca escono prima

1) gli annunci a pagamento, poi

2) le schede profilo di Google My Business, ossia i risultati organici (non a pagamento) a livello locale, e alla fine

3) i risultati organici, ossia i siti e le pagine non a pagamento.

Ti sarà chiaro, a questo punto, perché un account Google My Business (che è gratuito), per un professionista, a livello locale, se ben ottimizzato, può battere i siti tradizionali, che sono oltretutto molto costosi e complicati.

 

Per una consulenza iniziale gratuita o per ulteriori informazioni, mettiti in contatto tramite il modulo online, invia un'email a gedenata@libero.it oppure clicca qui.




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